mercoledì 27 maggio 2020

Un ritorno al neopositivismo logico


Il neopositivismo logico è una corrente filosofica nata nella prima metà del 900 nel circolo di Vienna, un circolo culturale a cui partecipavano filosofi e scienziati del tempo. L'attuale "scientismo", come viene definito da alcuni, fondamentalmente, è basato su questa corrente filosofica la quale assegna un carattere di veridicità solo a proposizioni verificabili sperimentalmente. 




«La concezione scientifica del mondo non conosce enigmi insolubili. Il chiarimento delle questioni filosofiche tradizionali conduce, in parte, a smascherarle quali pseudo-problemi; in parte, a convertirle in questioni empiriche, soggette, quindi, al giudizio della scienza sperimentale»(Hans Hahn, Otto Neurath, Rudolf Carnap, La concezione scientifica del mondo. Il Circolo di Vienna, a cura di A. Pasquinelli, Laterza, Roma-Bari 1979, pp. 74-77)

Tale corrente di pensiero si auto confuta 
poiché la proposizione secondo cui è accettabile la veridicità delle asserzioni verificabili sperimentalmente, non è verificabile sperimentalmente. Ne consegue che l'assunto fondamentale del neopositivismo logico è "fuffa". 

Al tempo della pandemia

Da una parte c'è chi odia la scienza o, meglio, ha perso la fiducia in tutto, sopratutto nella scienza. In un paese in cui le disparità sociali esistono, in cui alcune persone sono ancora analfabete, in cui la corruzione e la mafia la fanno da padrone, è normale, per alcuni gruppi sociali, perdere la fiducia. Anzi, è legittimo. 

Dall'altra, invece, c'è chi odia chi odia la scienza e pensa di poter ridurre i parametri di una discussione ai soli fatti verificabili sperimentalmente, rifacendosi proprio all'ormai superato e assai confutato neopositivismo logico. Certo, un affermazione scientificamente errata va corretta, con educazione ovviamente, a maggior ragione se sei una persona autorevole come uno scienziato. Ma le questioni per le quali il metodo scientifico non ha dato risposta o non ha dato sufficienti elementi, rimangono aperte. Purtroppo molti sono convinti, ad esempio, che il 5g o, più in generale, le onde elettromagnetiche del traffico dati di internet, non sia dannose per l'organismo umano o non causino tumori. Non ci sono, invece, evidenze scientifiche che lo dimostrino. Non ci sono nemmeno sufficienti elementi per essere certi della dannosità, perlomeno a lungo andare, dell'esposizione a queste onde. Bisogna semplicemente indagare di più e farlo in maniera trasparente, slegati da qualsiasi logica di mercato, il che è un pò difficile. Se da un lato certe questioni vanno affrontate scientificamente, dall'altro la scienza è uno strumento che si interfaccia, per forza di cose, con gli interessi politici ed economici del momento. Ecco perchè non si possono assolutamente ridurre i grandi problemi filosofici (come interrogarsi su come raggiungere il benessere reale della società umana), a questioni della scienza sperimentale o a falsi problemi. Non solo, è importante anche fantasticare! Con questo approccio mentale (quello neopositivista, scientista dei nostri giorni) tendiamo automaticamente a scartare ipotesi teoriche che, a livello scientifico (e quindi sperimentale) potrebbero rivelarsi utili, o veritiere. Il percorso scientifico umano è pieno di rivoluzioni di pensiero, di cambi di paradigma e di confutazioni. Il sapere scientifico non progredisce se non vengono valutate, e scartate, varie ipotesi. Ma per valutarle e scartarle bisogna prenderle in considerazione, anche se non ci sono evidenze sperimentali ma solo intuizioni o congetture. Ecco perchè chi dice che la scienza non sia democratica, chi si ostina a fare della scienza un dogma, ad odiare il prossimo in nome della scienza, commette un grosso errore e un ritorno al passato, invece che progredire. La scienza e la tecnica sono importanti come lo è il fatto di interrogarsi sui grandi problemi filosofici. Chi siamo noi, uomini, e che ruolo abbiamo nell'universo? Quali sono i punti deboli della nostra società e come possiamo migliorarla? Qualcuno direbbe che questi sono dei non-problemi. Io dico, invece, che non solo sono dei problemi, ma anche che questi vanno affrontati. Prima, magari, di estinguere a causa nostra altri animali, e persino noi stessi. 

In tempo di pandemia tutto questo clima crea solo maggiore confusione. Sogno un mondo in cui non prevale l'odio ma la razionalità e il buon senso. In cui non ci si fa prendere dal panico e si ha maggiore consapevolezza degli strumenti che l'uomo ha a disposizione, di come li si sta usando attualmente e di come si potrebbero usare. Sogno una società migliore, con l'umiltà che noi tutti, umani, dovremmo avere. 

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