LA SCIENZA E' DEMOCRAZIA
La frase ben nota di Roberto Burioni: "la scienza non è democratica perchè la velocità della luce non si decide per alzata di mano" è un affermazione errata. Nell'ambito della ricerca scientifica, infatti, per far si che un articolo o un progetto di ricerca venga accettato dalla comunità si deve prima mettere in atto una procedura chiamata revisione paritaria, meglio nota col termine inglese peer review. Tale procedura consiste nella valutazione dell'articolo o della ricerca da parte dei pari, ovvero altre persone dello stesso settore. Mostrare il proprio lavoro ad altri ricercatori dello stesso campo di studi aumenta la probabilità che eventuali debolezze vengano identificate e, grazie anche a consigli ed incoraggiamenti da parte del revisore stesso, corrette. Così la revisione raggiunge lo scopo ultimo di filtro delle informazioni. L'anonimato, quasi sempre garantito, e l'indipendenza dei revisori, hanno poi lo scopo di incoraggiare critiche aperte e scoraggiare eventuali parzialità nelle decisioni sulla accettazione della pubblicazione. Ogni nuova ricerca scientifica, quindi anche la velocità della luce, è stata considerata attendibile solo dopo essere stata sottoposta, democraticamente, a revisori anonimi. La scienza progredisce grazie a decisioni collettive della comunità ed è proprio questo l'arbitro ultimo del valore di una ricerca.
LA SCIENZA HA BISOGNO DI UN CONTESTO DEMOCRATICO
Scienza e democrazia vanno di pari passo, non c'è l'una senza l'altra, è infatti in un contesto di libertà intellettuale che la scienza è nata nelle polis dell'antica Grecia. Non sarebbe possibile per la scienza progredire in un contesto di privazioni. L'Unione Sovietica, ad esempio, ha potuto prosperare solo quando il regime ha assicurato alla comunità scientifica una libertà di ricerca. Quando il regime ha negato questa libertà e imposto in campo biologico e agrario l’approccio antidarwiniano di Trofim Denisovič Lysenko, è andato incontro a una serie di catastrofi. Quando, invece, l’URSS ha chiesto ai suoi fisici di accingersi alla conquista dello spazio, ha dovuto abbandonare la sua ideologia contraria alla fisica relativistica e concedere piena libertà di ricerca. Quando ha negato la libertà “locale”, l’URSS è andata incontro a clamorosi insuccessi, quando ha concesso ai suoi scienziati la libertà di ricerca, è stata ripagata con notevoli successi.
I VALORI DELLA SCIENZA
Studi pionieristici tesi a descrivere l'etica della scienza pura sono stati effettuati dal sociologo statunitense Robert K. Merton, nel periodo tra le due guerre mondiali. A suo avviso, l'ethos che regola il comportamento degli scienziati si compone di quattro norme fondamentali:
- il comunitarismo: mettere in comune le proprie conoscenze e comunicarle a tutti
- l’universalismo: tutti possono concorrere a fare scienza
- il disinteresse: cercare la verità al di là dei benefici materiali e personali che ne possono derivare
- lo scetticismo: dubitare di ogni affermazione non supportata da prove empiriche o razionali
Riflessioni in merito si sono avute con la scoperta dell'energia nucleare fino all'applicazione militare con le armi nucleari e poi successivamente con le tecniche di manipolazione genetica (ingegneria genetica) applicate all'uomo (es. clonazione), al mondo animale e vegetale (OGM) fino all'intelligenza artificiale, a volte legate anche alle riflessioni intorno al concetto di progresso della società. In un contesto sociale e storico in cui alcuni scienziati sembrano essersi dimenticati di questi valori, affermare che la scienza non è democratica è un errore sia tecnico, in quanto la scienza si fonda sulla revisione dei pari, sia comunicativo, in quanto più che mai la scienza oggi sta diventando dogmatica e questo non va assolutamente bene. Insegniamo ai nostri bambini che la scienza è aperta a tutti, che essa fonda le radici in un contesto di democrazia e libertà di pensiero, che alla base dell'approccio scientifico vi è il mistero, la voglia di conoscere.
Per concludere, consiglio la lettura del libro Scienza è democrazia. Come funziona il mondo della ricerca scritto da Maria Luisa Villa.

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